
22 anni, di Obersaxen (Svizzera, Canton Grigioni) 1 metro e 85 cm di altezza per 80 kg di peso. Questo è Carlo Janka e fino a poco tempo fa di lui non si sapeva molto di più.
Oggi, dopo il secondo posto nella discesa libera di Lake Louise (alle spalle di Peter Fill) raggiunto con il pettorale 65 e la vittoria ottenuta nello slalom gigante di Val d'Isère, lo svizzero è diventato un nuovo personaggio e gli appassionati del circo bianco vogliono sapere da dove arriva questo promettente ragazzo e quali sono state le sue esperienze.
Janka preferisce però non attribuirsi meriti, ma ringraziare per questi successi chi l'ha portato ai livelli di sciata che ha fatto vedere finora: "Gran parte della vittoria appartiene a Pius Berni - l'allenatore dello sci club di Obersaxen, dove Janka ancora vive ndr -. Mi ha guidato fin da quando ero giovanissimo".
È dunque il maestro Berni a raccontare la carriera del suo atleta: "Nel corso degli anni era evidente che stesse facendo costantemente dei progressi. Ci siamo resi conto che aveva il talento per arrivare al top. Non è mai stato ambizioso, però faceva piccoli ma regolari passi in avanti. Uno dei suoi punti forti è una buona tecnica, un altro è la sua preparazione fisica. Ha dovuto prepararsi con molto impegno, ma è un gran lavoratore".
Quello però che ancora il pubblico dello sci non sa è il motivo per cui Janka ha intrapreso la carriera sulla neve: "Oltre allo sci, non c'era molto altro da fare in paese. Quindi mi sono messo alla prova e direi che non è andata male".
Ha ragione: non è andata male, è andata benissimo. Da outsider sconosciuto a terzo nella classifica generale di Coppa del Mondo ha fatto un bel salto di qualità. La stagione è ancora lunga, ma i suoi familiari sono certi che Carlo abbia nelle corde la possibilità di far vedere ancora belle prestazioni e l'obiettivo a breve termine è quello dei Mondiali del 2009 in Val d'Isère, proprio sulla stessa pista del gigante che l'ha consacrato come un nuovo potenziale campione. Raich, Miller, Svindal, tremate!
Oggi, dopo il secondo posto nella discesa libera di Lake Louise (alle spalle di Peter Fill) raggiunto con il pettorale 65 e la vittoria ottenuta nello slalom gigante di Val d'Isère, lo svizzero è diventato un nuovo personaggio e gli appassionati del circo bianco vogliono sapere da dove arriva questo promettente ragazzo e quali sono state le sue esperienze.
Janka preferisce però non attribuirsi meriti, ma ringraziare per questi successi chi l'ha portato ai livelli di sciata che ha fatto vedere finora: "Gran parte della vittoria appartiene a Pius Berni - l'allenatore dello sci club di Obersaxen, dove Janka ancora vive ndr -. Mi ha guidato fin da quando ero giovanissimo".
È dunque il maestro Berni a raccontare la carriera del suo atleta: "Nel corso degli anni era evidente che stesse facendo costantemente dei progressi. Ci siamo resi conto che aveva il talento per arrivare al top. Non è mai stato ambizioso, però faceva piccoli ma regolari passi in avanti. Uno dei suoi punti forti è una buona tecnica, un altro è la sua preparazione fisica. Ha dovuto prepararsi con molto impegno, ma è un gran lavoratore".
Quello però che ancora il pubblico dello sci non sa è il motivo per cui Janka ha intrapreso la carriera sulla neve: "Oltre allo sci, non c'era molto altro da fare in paese. Quindi mi sono messo alla prova e direi che non è andata male".
Ha ragione: non è andata male, è andata benissimo. Da outsider sconosciuto a terzo nella classifica generale di Coppa del Mondo ha fatto un bel salto di qualità. La stagione è ancora lunga, ma i suoi familiari sono certi che Carlo abbia nelle corde la possibilità di far vedere ancora belle prestazioni e l'obiettivo a breve termine è quello dei Mondiali del 2009 in Val d'Isère, proprio sulla stessa pista del gigante che l'ha consacrato come un nuovo potenziale campione. Raich, Miller, Svindal, tremate!