L'austriaco vince davanti a Grange e Hirscher, mentre Fill è solo 7°
L'ultimo italiano a vincere una combinata di coppa del mondo fu nientemeno che il leggendario Gustav Thoeni, 31 anni fa, nel 1977 a Kitzbuehel. Insomma, non si tratta di una disci
plina amata dagli azzurri.
La cosa non è cambiata neppure con le supercombinata - non più solo sommatoria di una prova di discesa e di uno slalom - che fa gara a sé con una manche veloce ed una tra le porte strette. La dimostrazione si è avuta anche oggi in Val d'Isère. Ha vinto Benjamin Raich, che ottiene il suo secondo successo consecutivo dopo quello in gigante di pochi giorni fa negli Usa, e 32esimo in carriera. Raich ha messo in fila il francese Jean-Baptiste Grange e l'austriaco Marcel Hirscher: sono tutti e tre slalomisti a conferma che la formula della supercombinata privilegia proprio loro, non certo i velocisti. E dunque non ha aiutato molto neppure il nostro azzurro Peter Fill, che in carriera ha un terzo posto in combinata e che ha chiuso oggi al settimo posto. Fuori Manfred Moelgg, slalomista eccellente ma tradito proprio nella manche di slalom dalla dura pista della Face Bellevarde.
Il tracciato durissimo e ripido che ospiterà i mondiali in febbraio del resto aveva punito anche grandi velocisti nella manche di supergigante che ha aperto - dopo un rinvio per nebbia - questa supercombinata. Fuori erano finiti atleti di gran valore come Bode Miller, Didier Cuche e Axsel Lund Svindal.
Quest'ultimo è il leader della coppa del mondo, ma si è fatto avvicinare dall'austriaco Raich con i 200 punti collezionati nelle ultime due gare. Si profila ormai uno scontro diretto tra loro due per la conquista della coppa del mondo 2008-2009. Il tutto mentre il detentore Bode Miller continua a commettere errori, rischia troppo e sbaglia troppo.
Per l'Italia oltre al settimo posto di Fill c'è il 13° di Christof Innerhofer ed il 15° di Patrick Staudacher: Non poteva andare diversamente, se la supercombinata è tagliata sugli slalomisti mentre i due sono velocisti. L'unico azzurro, oltre a Fill che è vero polivalente, che potrebbe rendere in questa disciplina è Manfred Moelgg, però c'é bisogno di allenamento specifico e di costanza. Il rischio è che perda poi smalto nelle sue discipline vere, quelle tecni
che, slalom e gigante. Insomma, l'Italia dello sci è un paese di specialisti e non di polivalenti: bisogna accontentarsi di vedere gli altri salire sul podio.
Sabato tocca al gigante, dove gli azzurri hanno sicuramente molto da dire. La pista è durissima e con pendenze spettacolari. Riflettori puntati su Max Blardone, Manfred Moelgg e soprattutto Davide Simoncelli.
L'ultimo italiano a vincere una combinata di coppa del mondo fu nientemeno che il leggendario Gustav Thoeni, 31 anni fa, nel 1977 a Kitzbuehel. Insomma, non si tratta di una disci
plina amata dagli azzurri.La cosa non è cambiata neppure con le supercombinata - non più solo sommatoria di una prova di discesa e di uno slalom - che fa gara a sé con una manche veloce ed una tra le porte strette. La dimostrazione si è avuta anche oggi in Val d'Isère. Ha vinto Benjamin Raich, che ottiene il suo secondo successo consecutivo dopo quello in gigante di pochi giorni fa negli Usa, e 32esimo in carriera. Raich ha messo in fila il francese Jean-Baptiste Grange e l'austriaco Marcel Hirscher: sono tutti e tre slalomisti a conferma che la formula della supercombinata privilegia proprio loro, non certo i velocisti. E dunque non ha aiutato molto neppure il nostro azzurro Peter Fill, che in carriera ha un terzo posto in combinata e che ha chiuso oggi al settimo posto. Fuori Manfred Moelgg, slalomista eccellente ma tradito proprio nella manche di slalom dalla dura pista della Face Bellevarde.
Il tracciato durissimo e ripido che ospiterà i mondiali in febbraio del resto aveva punito anche grandi velocisti nella manche di supergigante che ha aperto - dopo un rinvio per nebbia - questa supercombinata. Fuori erano finiti atleti di gran valore come Bode Miller, Didier Cuche e Axsel Lund Svindal.
Quest'ultimo è il leader della coppa del mondo, ma si è fatto avvicinare dall'austriaco Raich con i 200 punti collezionati nelle ultime due gare. Si profila ormai uno scontro diretto tra loro due per la conquista della coppa del mondo 2008-2009. Il tutto mentre il detentore Bode Miller continua a commettere errori, rischia troppo e sbaglia troppo.Per l'Italia oltre al settimo posto di Fill c'è il 13° di Christof Innerhofer ed il 15° di Patrick Staudacher: Non poteva andare diversamente, se la supercombinata è tagliata sugli slalomisti mentre i due sono velocisti. L'unico azzurro, oltre a Fill che è vero polivalente, che potrebbe rendere in questa disciplina è Manfred Moelgg, però c'é bisogno di allenamento specifico e di costanza. Il rischio è che perda poi smalto nelle sue discipline vere, quelle tecni
che, slalom e gigante. Insomma, l'Italia dello sci è un paese di specialisti e non di polivalenti: bisogna accontentarsi di vedere gli altri salire sul podio.Sabato tocca al gigante, dove gli azzurri hanno sicuramente molto da dire. La pista è durissima e con pendenze spettacolari. Riflettori puntati su Max Blardone, Manfred Moelgg e soprattutto Davide Simoncelli.