
Benni Raich è sempre Benni Raich ed è difficile contrastarlo. Lo sa bene Max Blardone, autore comunque di una buona prova complessiva, che gli vale il secondo posto nel gigante di Adelboden, in Svizzera.
Eccellente secondo tempo, in 1'12"53, per l'azzurro Max Blardone nella prima manche. Al comando, su un tracciato disegnato dal fratello allenatore, c'era appunto l'austriaco Benjamin Raich in 1'12"33. Terzo tempo per l'austriaco Christoph Gruber in 1'13"12. Per l'Italia è uscito dopo poche porte Manfred Moelgg mentre, a sorpresa, il velocista altoatesino Christof Innerhofer ha ottenuto il 15° tempo con un distacco di 1"91.
La sorpresa della giornata è Kjetil Jansrud, partito col pettorale numero 24 e 14° al termine della prima manche. Il norvegese scende in maniera quasi perfetta e, avversario dopo avversario, guadagna lentamente posizioni fino ad arrivare al gradino più basso del podio, grazie anche ad alcuni errori gravi di chi scende dopo di lui.
Vanno male infatti i due contendenti per la vittoria della classifica generale: Jean-Baptiste Grange, 5° al termine della prima prova, chiuderà poi la gara in 19a posizione, mentre Aksel Lund Svindal, c
he precedeva il francese di una posizione, si piazzerà poi 10°. Male anche l'austriaco Cristoph Gruber, terzo prima della seconda discesa e solo 13° al termine della gara.
Così è il turno di Massimiliano Blardone, che perde tanto dal norvegese temporaneamente in testa a causa di un paio di linee un po' troppo lunghe e soprattutto di una violenta botta a un paletto, che lo manda in leggera rotazione di spalle, a metà gara circa. La grinta però - si sa - a Max non manca e così il piemontese riesce comunque a tenere il ritmo, mantenendo una buona parte del cospicuo vantaggio che aveva e tagliando così il traguardo ancora al comando.
Non c'è nulla da fare, però, contro un Benjamin Raich in forma: l'austriaco scende con scioltezza, accumulando un buon vantaggio nella parte centrale e amministrando in quella finale, dove l'azzurro era andato più forte. Il campione di Ärzl im Pitzal arriva in fondo con 24 centesimi di vantaggio e si consacra così per l'ennesima volta come uno dei mostri sacri del circo bianco. L'austriaco si riporta perciò a pieno titolo tra i competitori per la coppa di cristallo al termine della stagione.
Vanno abbastanza bene gli altri italiani al traguardo: Alexander Ploner 8° (e partito col pettorale n. 35!), 14° Peter Fill, 21° Davide Simoncelli, 28° Christof Innerhofer.
Male, nel complesso, gli svizzeri: sulle nevi di casa il migliore, un po' a sorpresa, è Sandro Viletta, 4° col pettorale 53 e dopo una grandissima rimonta dal 25° posto della prima manche. Didier Defago è addirittura ultimo dopo un errore gravissimo.
Eccellente secondo tempo, in 1'12"53, per l'azzurro Max Blardone nella prima manche. Al comando, su un tracciato disegnato dal fratello allenatore, c'era appunto l'austriaco Benjamin Raich in 1'12"33. Terzo tempo per l'austriaco Christoph Gruber in 1'13"12. Per l'Italia è uscito dopo poche porte Manfred Moelgg mentre, a sorpresa, il velocista altoatesino Christof Innerhofer ha ottenuto il 15° tempo con un distacco di 1"91.
La sorpresa della giornata è Kjetil Jansrud, partito col pettorale numero 24 e 14° al termine della prima manche. Il norvegese scende in maniera quasi perfetta e, avversario dopo avversario, guadagna lentamente posizioni fino ad arrivare al gradino più basso del podio, grazie anche ad alcuni errori gravi di chi scende dopo di lui.
Vanno male infatti i due contendenti per la vittoria della classifica generale: Jean-Baptiste Grange, 5° al termine della prima prova, chiuderà poi la gara in 19a posizione, mentre Aksel Lund Svindal, c

Così è il turno di Massimiliano Blardone, che perde tanto dal norvegese temporaneamente in testa a causa di un paio di linee un po' troppo lunghe e soprattutto di una violenta botta a un paletto, che lo manda in leggera rotazione di spalle, a metà gara circa. La grinta però - si sa - a Max non manca e così il piemontese riesce comunque a tenere il ritmo, mantenendo una buona parte del cospicuo vantaggio che aveva e tagliando così il traguardo ancora al comando.
Non c'è nulla da fare, però, contro un Benjamin Raich in forma: l'austriaco scende con scioltezza, accumulando un buon vantaggio nella parte centrale e amministrando in quella finale, dove l'azzurro era andato più forte. Il campione di Ärzl im Pitzal arriva in fondo con 24 centesimi di vantaggio e si consacra così per l'ennesima volta come uno dei mostri sacri del circo bianco. L'austriaco si riporta perciò a pieno titolo tra i competitori per la coppa di cristallo al termine della stagione.
Vanno abbastanza bene gli altri italiani al traguardo: Alexander Ploner 8° (e partito col pettorale n. 35!), 14° Peter Fill, 21° Davide Simoncelli, 28° Christof Innerhofer.
Male, nel complesso, gli svizzeri: sulle nevi di casa il migliore, un po' a sorpresa, è Sandro Viletta, 4° col pettorale 53 e dopo una grandissima rimonta dal 25° posto della prima manche. Didier Defago è addirittura ultimo dopo un errore gravissimo.